Editoriale

Il concetto di benessere sul posto di lavoro si è andato evolvendo nel tempo: dagli aspetti legati alla salute fisica e mentale in senso stretto alla gestione dello stress, all’organizzazione ottimale del tempo, all’interazione positiva entro un gruppo ed alla sua guida, così come ad ogni altro aspetto che consenta di migliorare il clima aziendale, sviluppare pienamente il potenziale che ogni collaboratore porta con sé, il suo rapporto con la struttura e, in fin dei conti, con se stesso. Il tutto anche con il fine di prevenire eventuali frizioni e conflitti, dannosi a tutti i livelli. Un processo complesso e tanto più valido se a definire le soluzioni dell’impresa contribuiscono i collaboratori stessi, attraverso percorsi bottom-up, occasioni di formazione e di partecipazione, in grado di motivare, stimolare la creatività, con vantaggi concreti in termini di produttività e di fidelizzazione. Accanto alle competenze tecniche, si affinano le cosiddette soft-skills, qualità essenziali nel migliorare le relazioni, la comunicazione, la fiducia in se stessi e la gestione dei momenti più o meno critici che ci si trova ad affrontare. Non da ultimo, si tratta di soluzioni che recano anche contributi significativi alla vita privata della collaboratrice e del collaboratore. Gli ambienti professionali ed accademici hanno messo a punto metodi e programmi di vario tipo e non mancano le applicazioni di principi e di tecniche apparentemente singolari od esotiche, frutto di tradizioni e contesti culturali che possono essere ritenuti lontani dalla nostra realtà. Si pensi al ruolo della meditazione, della respirazione, o del silenzio, sia nella sua funzione “attiva” volta ad enfatizzare l’importanza di certi elementi, come ci indicano la retorica e l’oratoria classica, o le potenzialità del silenzio ambientale, vissuto da chi sia stato ad esempio ospite di un accampamento in un deserto. Un mondo di quiete, esterna ed interna, di lentezza, bene spesso andato perduto, di pazienza ed accettazione della natura, di essenzialità e di sapere antico che dischiude porte nuove alla mente, reca benefici alle persone interessate quali collaboratrici e collaboratori, ed all’impresa, in termini di miglioramento dell’ambiente di lavoro, di motivazione e di risultati concreti.

Gian Luigi Trucco