Giurisprudenza
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Articoli del mese (5)

Lunedì, 16 Marzo 2015 00:00

marzo 2024

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marzo 2024

Editoriale

L’intelligenza artificiale, comunemente definita attraverso l’abbreviazione inglese AI, entra prepotentemente in ogni aspetto della vita delle persone e delle aziende, quindi anche nella gestione delle risorse umane e dei molti ambiti con cui si confronta il mondo del lavoro. Intorno ad essa fioriscono dibattiti di ogni sorta, che coinvolgono informatici, scienziati, futurologi, così come specialisti delle scienze umane, linguisti e perfino filosofi. Si discute della sua stessa natura e dei suoi potenziali, del suo rapporto con la dimensione personale. Vi è perfino chi è giunto a contestare, con un po’ di ragione, il termine “intelligenza” attribuito a questa novità, alla luce della mancanza di creatività e fantasia che, almeno per il momento, la caratterizza. C’è chi ha sottolineato anche l’assenza di “etica”, ma tale tesi sarebbe facilmente superata pensando alla poca etica presente nella “stupidità naturale” che contraddistingue il nostro mondo. Ma, al di là di tutto questo, scendendo alla pratica operativa, è indubbio che l’AI è in grado di fornire anche alle imprese contributi enormi in termini analitici e decisionali, non fosse altro per la capacità di analizzare ed elaborare enormi quantità di dati, migliorando nel tempo le sue funzioni. Secondo l’opinione di molti esperti va considerata niente più di una “macchina” al servizio della persona, pur se molto sofisticata ed in grado di svolgere operazioni complesse abbastanza simili a quelle della mente umana. Il rapporto uomo-macchina è, e col tempo sarà, sempre più complesso e diventano rilevanti alcuni elementi che possono essere generatori di criticità. Come ogni macchina è naturalmente fondamentale il modo in cui viene progettata, la qualità dei dati e delle istruzioni iniziali, i famosi algoritmi, che le vengono forniti, i criteri e le impostazioni che debbono guidare il suo apprendimento e perfezionamento progressivo in funzione degli obiettivi che il suo padrone, cioè l’essere umano, si attende. Altre criticità possono venire da plagi, alterazione di documenti ed immagini, falsi, fughe di dati “vaganti” su cloud esterni all’azienda, ed altro ancora. Un rapporto dunque, in cui risultano determinanti gli input così come lo spirito critico, l’accortezza e la ragionevolezza nel valutare gli output. Il resto, almeno per ora, appartiene al mondo della fantascienza.

Gian Luigi Trucco

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Lunedì, 25 Agosto 2014 00:00

Pianificare il relax per...rilassarsi...

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Le vacanze del personale devono essere pianificate accuratamente per evitare problemi a chi deve gestirle. Ai responsabili delle risorse umane della RSI Roberta Cattaneo e Davide Barca abbiamo rivolto alcune domande per sapere come gestiscono concretamente i turni e la prevenzione della salute dei dipendenti nel periodo di relax.

Lunedì, 25 Agosto 2014 00:00

Anche le vacanze hanno le loro regole

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Le vacanze sono in un certo senso cambiate. Un paio di esempi? Periodi più brevi ma più frequenti; rischio, provocato dai sistemi di comunicazione attuali, di non riuscire a "staccare la spina" dal lavoro nemmeno sotto le palme. L'avvocato Prisca Renella fornisce alcune indicazioni giuridiche legati al tema.

Lunedì, 25 Agosto 2014 00:00

Il riposo necessario per un lavoro sano

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Estate, come non parlare di vacanze? Farle è un obbligo, per la propria salute e...per quella dell'azienda. Le devono fare i dipendenti, ma anche i datori di lavoro, ovviamente. Lo stress si accumula durante l'anno e bisogna ricaricare le batterie prima di affrontare al meglio il rientro. Lo spiega la psicologa Carlotta Vieceli, del Laboratorio di psicopatologia del lavoro che abbiamo intervistato per voi.

Lunedì, 25 Agosto 2014 00:00

Attestati ed abbandono del posto di lavoro: cosa dice la legge?

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Il datore di lavoro è obbligato, alla fine del rapporto, a rilasciare un attestato al proprio dipendente e quali contenuti sono imposti dalla legge? A queste domande, rivolte da un utente del Sistema Boss Editore risponde uno dei nostri specialisti, l'avvocato Costantino Delogu.
Ques'ultimo propone anche, nella rubrica "Giurisprudenza", il caso di un abbandono del posto di lavoro con inevitabili risvolti legali.

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